L’Agrimonia (Agrimonia eupatoria)Caratteristiche
Eupatoria – Erba vettonica – Grimonia – Arimonia –
L’Agrimonia (Agrimonia eupatoria) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Rosaceae. Ha un fusto eretto e sottile che può raggiungere gli 80 cm. Il suo profumo è tenue e poco aromatico, mentre il gusto è agro-amaro, con note di limone e noce moscata.
Già nota nella preistoria, era ritenuta un antidoto contro il veleno dei serpenti e un rimedio epatico. I testi antichi ne lodano l’uso per la depurazione del fegato e la stimolazione biliare. Cresce spontaneamente in Europa, Nord Africa e Asia occidentale, anche in Italia, in zone montane e mediterranee, su terreni soleggiati e asciutti.Il nome “Agrimonia” potrebbe derivare da “Argemoné”, pianta per malattie oculari, oppure da “agri moenia” (difesa del campo), o ancora da “Hepatitēs”, in riferimento al fegato.
L’origine del nome “Agrimonia” è ancora oggetto di dibattito. Secondo una prima ipotesi, il termine deriverebbe dal greco “Argemoné”, che indicava piante usate per trattare le malattie oculari. Un’altra interpretazione lo riconduce al latino “Agrimonia”, che potrebbe significare “difesa del campo”, forse per le sue proprietà protettive e purificatrici. Altri studiosi lo collegano invece al termine greco “Hepatitēs”, in riferimento alle sue note virtù benefiche per il fegato

Scarica la scheda PDF
Vuoi approfondire le proprietà, gli usi tradizionali dell’Achillea?
Clicca sul pulsante qui sotto per acquistare e scaricare la scheda completa in formato PDF:Acquista ora – 3,00 €
Scheda erboristica
Nome comune |
Agrimonia |
Nome scientifico |
Agrimonia eupatoria |
Famiglia |
Rosaceae |
Parte utilizzata |
Parti aeree fiorite, foglie |
Periodo di raccolta |
Da giugno a settembre, durante la fioritura |
Proprietà principali |
Astringente, antinfiammatoria, coleretica, epatoprotettiva, tonica |
Uso interno |
Forma: Infuso, tintura madre |
Uso esterno |
Forma: Collutori, gargarismi, impacchi |
Controindicazioni |
Evitare in caso di stitichezza cronica; consultare il medico in gravidanza o allattamento; possibile allergia |
“Varietà di Agrimonia”

Agrimonia aitchisonii


Agrimonia bracteata

Agrimonia coreana
Descrizione delle foglie
Le foglie sono verde brillante, pelose nella parte superiore e lisce nella parte inferiore, composte da foglioline ovali a margine dentato disposte su due file opposte. Alla base, due stipole lanceolate abbracciano il fusto. La texture vellutata e l’elegante disposizione rendono le foglie un tratto distintivo della pianta.
Descrizione dei fiori


I fiori sono piccoli, gialli e disposti in spighe terminali. Ogni fiore ha cinque petali arrotondati attorno a un cuore dorato. Fioriscono da giugno ad agosto. Utilizzati nei Fiori di Bach, sono utili per chi nasconde la sofferenza dietro un sorriso. I fiori freschi possono essere usati in insalate, mentre quelli secchi in tisane profumate con note di albicocca.
“L’Agrimonia eupatoria proprietà terapeutiche ”
L’Agrimonia ha proprietà astringenti, antinfiammatorie, disinfettanti, coleretiche, epatoprotettive e toniche.
-
Uso esterno: decotto al 10% per gargarismi (mal di gola, afte), impacchi per ferite, screpolature, irritazioni.
-
Uso interno: contro diarrea, colestasi, enuresi, infiammazioni del cavo orale, reni e vescica.
È tra i migliori rimedi depurativi per il fegato. Stimola la bile e favorisce la digestione.
Tra le sue qualità più note, l’Agrimonia è considerata uno dei migliori rimedi depurativi per il fegato. Grazie all’azione coleretica e tonica, aiuta a stimolare la produzione e il flusso della bile, contribuendo al buon funzionamento dell’apparato digerente.

🫖Preparazioni e utilizzi dell’Agrimonia
Infuso (uso esterno
– Dose: 100 g di erbe essiccate in 1 L d’acqua
– Preparazione: bollire 15 minuti, macerare 5 minuti
– Uso: gargarismi, risciacqui
– Indicazioni: gola infiammata, raucedine, afte

😴 Unguento
– Ingredienti: 100 ml di oleolito + 30 g di cera d’api
– Preparazione: sciogliere a bagnomaria, mescolare
– Conservazione: in contenitori sterilizzati
– Uso: pelli secche, dermatiti, eczemi
🍀Cataplasma
– Uso: foglie tritate o infuso su compresse calde
– Applicazione: lasciare agire 30 minuti
– Benefici: dolori muscolari, contratture, gonfiori
Come essiccare l’Agrimonia
Raccogli le sommità fiorite in piena fioritura (giugno-agosto), nelle ore fresche. Disponile in uno strato sottile su teli o griglie all’ombra e in un ambiente ventilato. Gira le erbe ogni 1–2 giorni. Dopo 7–10 giorni saranno pronte quando si spezzeranno facilmente. Conserva in barattoli di vetro scuro, etichettati.


💐 Oleolito
– Ricetta: 1 parte di erba in 5 di olio vegetale
– Macerazione: 3–6 settimane in luogo fresco e buio
– Conservazione: in vetro scuro
– Uso: base per unguenti o applicazioni cutanee


“L’Agrimonia eupatoria Curiosità ”
Curiosità
-
Antico rimedio contro i veleni e simbolo di protezione.
-
Menzionata nel trattato Hortulus di Walahfrid Strabo come pianta per ferite.
-
Nel Medioevo, usata nella magia curativa. Si credeva rafforzasse incantesimi e l’energia vitale.
-
Simboli alchemici associati: Mercurio (spirito), Zolfo (anima), Sale (materia).
-
Legata al bastone di Asclepio, simbolo di guarigione.
-





Il Bastone di Asclepio
Questo simbolo, raffigurante un serpente attorcigliato a un bastone, è antichissimo e rappresenta la medicina e l’arte della guarigione. Nel Medioevo veniva associato a erbe curative come l’Agrimonia, in quanto simbolo di protezione, conoscenza e rinascita
Simbolo alchemico del Mercurio
In alchimia, il mercur rappresenta lo spirito, la trasformazione e il passaggio tra mondi materiali e spirituali. È il principio fluido della guarigione, e la sua energia era spesso richiamata nelle pratiche magiche legate alle erbe.
Simbolo alchemico del Sale
Il sale è il simbolo della materia e della purificazione. Nella medicina erboristica medievale rappresentava la componente fisica delle piante, la base su cui agiscono le virtù sottili.
Simbolo alchemico dello Zolfo
Lo zolfo rappresenta l’anima e la forza attiva. Le erbe dotate di potere depurativo o riscaldante, come l’Agrimonia, erano spesso associate a questo principio.
L’origine del nome Agrimonia è ancora oggetto di dibattito, e nel corso dei secoli sono emerse diverse teorie affascinanti. Una delle ipotesi più accreditate fa derivare il nome dal latino Argemonia, ispirato al Papaver argemone, una specie di papavero un tempo utilizzata per curare una malattia degli occhi chiamata arghema. Questo suggerisce un possibile antico impiego dell’Agrimonia anche in ambito oftalmologico.
Un’altra interpretazione, altrettanto suggestiva, collega il termine al latino agri moenia, che significa “difesa del campo”. Questo nome rifletterebbe la naturale tendenza dell’Agrimonia a crescere ai margini dei campi coltivati, come una sorta di custode silenziosa della terra, grazie alla sua vegetazione fitta e protettiva.
Il nome specifico eupatoria, invece, è chiaramente legato al fegato (hepar, in greco) e trova origine nel nome di Mitridate VI Eupatore, leggendario re del Ponto. La tradizione vuole che Mitridate fosse esperto nell’arte della sopravvivenza ai veleni: per difendersi da tentativi di avvelenamento, pare assumesse quotidianamente piccole dosi di sostanze tossiche per immunizzarsi. L’Agrimonia, per le sue proprietà depurative e protettive del fegato, venne così associata a questa figura storica e alla sua fama.