Il carciofo è il risultato di una selezione agricola del cardo selvatico (Cynara cardunculus), una pianta spontanea tipica del bacino del Mediterraneo. A differenza del suo antenato, il carciofo coltivato non cresce spontaneamente, ma viene prodotto in tutta Italia, soprattutto nel Sud e nelle aree costiere.

Predilige climi miti, terreni ben drenati e un’esposizione soleggiata.

Il cardo selvatico, invece, si trova facilmente:

lungo le strade di campagna

in terreni incolti e aridi

ai bordi di muretti a secco e su pendii assolati

Secondo alcune fonti, il carciofo sarebbe nato da incroci spontanei tra specie simili, già conosciute e utilizzate nell’antica Roma. La selezione agricola moderna, che ha portato a varietà più tenere e commestibili, è attribuita a giardinieri italiani, anche se probabilmente si tratta del risultato di una lunga evoluzione naturale e culturale.

Carciofo Cynara scolymus Caratteristiche

 

 

Il carciofo (Cynara scolymus) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae, coltivata fin dall’antichità per i suoi capolini commestibili e per le sue note virtù depurative e medicinali.

Può raggiungere fino a 1,5 metri di altezza e si caratterizza per:

Fusti robusti

Foglie grandi, lobate e spinose

Capolini carnosi, ovvero la parte edibile della pianta, utilizzati sia in cucina che in fitoterapia

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Scheda erboristica

Nome comune

Carciofo

Nome scientifico

Cynara cardunculus var. scolymus

Famiglia

Asteraceae

Parte utilizzata

Foglie (per uso terapeutico), capolino (cibo)

Periodo di raccolta

Foglie: primavera; Capolini: da marzo a maggio

Principi attivi

Cinarina, flavonoidi, sesquiterpeni, composti caffeilchinici

Proprietà principali

Digestivo, epatoprotettore, colagogo, diuretico

Uso interno

Forma: Decotto, estratto secco, tintura madre

Controindicazioni

Evitare in caso di allergia alle Asteraceae (come camomilla, calendula, tarassaco) in presenza di calcoli biliari: l’aumento del flusso biliare può causare coliche o ostruzioni

Descrizione delle foglie

Le foglie del carciofo sono lunghe, pennate, di colore grigio-verde, con margini dentati e spesso spinosi. Sono ricche di cinarina, il principale principio attivo della pianta, noto per le sue proprietà depurative.

Vengono utilizzate in fitoterapia per la preparazione di rimedi:

depurativi,

amari-tonici, e digestivi.

La parte interna delle foglie giovani è commestibile previa cottura.

Nel primo anno di vita, la pianta sviluppa una rosetta di foglie basali, molto allungate e profondamente divise.

Nel secondo anno, dal centro della rosetta emerge il fusto fiorale, sul quale compaiono: foglie sessili più piccole, e, alla sommità, i capolini che daranno origine ai fiori.

Le foglie basali sono: più piccole, lobate o quasi intere,

pennatofide (cioè profondamente incise), e sessili (cioè prive di picciolo).

La pagina superiore delle foglie è verde e glabra (liscia), mentre quella inferiore è più chiara e ricoperta da peli lunghi e finissimi.

Descrizione dei fiori

I fiori del carciofo sono riuniti in un capolino di forma conica, del diametro di circa 5–10 cm, con un ricettacolo carnoso.

🌸 I fiori veri e propri sono tubulosi, di colore roseo-violaceo

🌸ilI calice è trasformato in un pappo setoloso, che favorisce la dispersione del seme tramite il vento (anemocoria)

🌸il capolino immaturo è avvolto da brattee involucrali di colore violetto, strettamente embricate. Durante la fioritura, le brattee si aprono, lasciando emergere i fiori interni.

🌿la parte edule del carciofo è rappresentata da:

🌿la base carnosa delle brattee

🌿il ricettacolo fiorale, comunemente noto come “cuore” del carciofo

Proprietà terapeutiche

Il carciofo è una pianta nota per le sue proprietà benefiche sul fegato e sull’apparato digerente. In erboristeria viene utilizzato per: stimolare l’appetito, migliorare la digestione,sostenere le funzioni epatiche e biliari. Le foglie del carciofo contengono importanti principi attivi, tra cui:

Sesquiterpeni

Flavonoidi

Acido idrossicinnamico Composti

Colagoga (favorisce il flusso della bile)

Coleretica (stimola la produzione di bile)

Altri Effetti Benefici

Ipocolesterolemizzante

Alcuni studi sperimentali suggeriscono che il carciofo possa aiutare a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, agendo sul metabolismo epatico e favorendo l’eliminazione del colesterolo attraverso la bile.

Diuretico

Le sostanze presenti nelle foglie conferiscono al carciofo una moderata azione diuretica, utile per favorire la depurazione dell’organismo.

Epatoprotettiva (protegge le cellule del fegato)

Queste sostanze svolgono un’azione:

Colagoga (favorisce il flusso della bile)

Coleretica (stimola la produzione di bile)

Epatoprotettiva (protegge il

Grazie ai composti amari

favorisce la secrezione gastrica

stimola l’appetito

è utile in caso di inappetenza o digestione lenta

🫖Preparazioni e utilizzi del Carciofo

Uso Interno del Carciofo

Il carciofo è molto utilizzato in fitoterapia per le sue proprietà benefiche su fegato, digestione e metabolismo. Ecco i principali effetti:

Depurativo ed epatoprotettore: stimola il fegato e favorisce l’eliminazione delle tossine

Coleretico e colagogo: aumenta la produzione e il flusso della bile

Ipotensivo e ipocolesterolemizzante: aiuta ad abbassare pressione e colesterolo

Digestivo e amaro-tonico: migliora la digestione, stimola l’appetito, regola il metabolismo

Diuretico e sgonfiante: utile in caso di ritenzione idrica e gonfiore addominale

Controindicazioni

  • ✘ In caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti della pianta

  • ✘ Controindicato in presenza di ostruzione delle vie biliari o calcoli biliari (colelitiasi)

  • ⚠️ In caso di fermentazioni intestinali abbondanti, può aumentare il meteorismo

Tisana Depurativa al Carciofo

Ingredienti:

  • ★ 250 g di foglie e gambi di carciofi freschi

  • ★ Spicchi di limone (a piacere)

  • ★ Semi di finocchio o erbe aromatiche

Preparazione:

  1. Pulire i carciofi e mettere foglie e gambi in 3 litri di acqua bollente

  2. Cuocere per 15 minuti

  3. Aggiungere limone e aromi

  4. Lasciare in infusione per qualche minuto, poi filtrare

  5. Consumare caldo o freddo

Carciofo ( Cynara scolymus )–curiosità

Il nome Cynara deriva dal greco “kinaros”, che significa “spina”, in riferimento alla natura pungente della pianta.

  • ★ I Romani consideravano il carciofo un cibo afrodisiaco, riservato alle classi più agiate.
    Un detto antico recitava: “Chi mangia carciofi ha un fegato forte e un’anima limpida.”

  • ★ Oggi, l’estratto di carciofo è utilizzato anche in cosmetica, per le sue proprietà purificanti e anti-age.


Un Viaggio nella Storia

  • ★ Il carciofo ha origini mediorientali ed era già conosciuto al tempo degli antichi Egizi, sia per scopi terapeutici che alimentari.

  • Raffigurazioni stilizzate di foglie di carciofo si trovano in capitelli e bassorilievi di templi egizi e orientali.

  • ★ Intorno all’anno 1000, furono gli Arabi a riscoprirlo in Sicilia, dove svilupparono una nuova varietà che successivamente portarono in Spagna.

  • ★ Il nome moderno deriva proprio dall’arabo “karshuf”.

  • ★ Nel 1466, Filippo Strozzi portò il carciofo da Napoli a Firenze, dove la pianta divenne molto apprezzata.

  • ★ La regina Caterina de’ Medici, grande estimatrice dei “cuori di carciofo”, lo introdusse in Francia quando sposò Enrico II di Valois.