Galega officinalis

Principi attivi

La pianta è ricca di:

alcaloide ad azione ipoglicemizzante (molto simile alla metformina, da cui deriva chimicamente).

Flavonoidi

Saponine

Tannini

Glicosidi

Riconoscimento

Per riconoscere la Galega in natura:

Cercare prati umidi o bordi di fossati.

Osservare le foglie pennate, i fiori lilla o violetti, simili a piccoli fiori di pisello.

La forma eretta, i racemi fiorali verticali e l’aspetto cespuglioso la distinguono da altre leguminose spontanee.

La Galega officinalis è una pianta erbacea perenne, vigorosa, originaria dell’Europa sud-orientale e dell’Asia occidentale, oggi naturalizzata in molte regioni temperate, anche in Italia, specialmente nei prati umidi e lungo i corsi d’acqua.

Cresce fino a 1,2 metri di altezza con fusti eretti, ramificati, e un aspetto cespuglioso. Le foglie sono alterne, pennate, con 5-10 paia di foglioline ovali, lisce, e una fogliolina terminale.
I fiori, molto caratteristici, sono piccoli, violacei o lilla, raggruppati in infiorescenze a racemo che sbocciano in estate, da giugno a settembre. Dopo la fioritura, la pianta produce baccelli lineari contenenti numerosi piccoli semi.

Uso terapeutico 

(in passato e oggi):

Ipoglicemizzante: usata per ridurre la glicemia, in particolare nel diabete di tipo 2.

Galattogoga: stimola la produzione di latte materno, anche grazie alla presenza di saponine.

Diuretica: favorisce 
l’eliminazione dei liquidi.

Stimolante metabolica.

Allattamento:

È storicamente una delle piante più usate per favorire la montata lattea, spesso sotto forma di infuso o decotto.
Da qui il nome “galega” dal greco gála (latte) e ághein (condurre).

Curiosità

Fu una delle prime piante studiate per il trattamento del diabete. La metformina, farmaco antidiabetico molto diffuso, è un derivato sintetico della galegina.

Il nome “capraggine” si riferisce al fatto che la pianta veniva usata per nutrire le capre, anche se oggi è sconsigliato perché può essere tossica per gli animali in grandi quantità.

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