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Caratteristiche

Pianta erbacea perenne della famiglia delle Asteraceae, l’Arnica montana si distingue per i suoi fiori giallo-arancio simili a margherite, con diametro di 5–6 cm. Fiorisce tra giugno e agosto. Cresce spontaneamente nei prati montani delle Alpi e dell’Appennino emiliano, prediligendo terreni acidi e ben drenati sopra i 1000 metri.Specie protetta La raccolta intensiva e la riduzione dell’habitat naturale ne hanno reso necessaria la protezione. In molte regioni alpine la raccolta spontanea è vietat

Scheda erboristica

 

Nome comune Arnica, Arnica montana
 Nome scientifico Arnica montana
Famiglia Asteraceae
Parte utilizzata Fiori (capolini)
Periodo di raccolta Da giugno ad agosto, durante la piena fioritura
Proprietà principali Antinfiammatoria, analgesica, cicatrizzante, stimolante della circolazione
Uso interno Non raccomandato (potenzialmente tossica se ingerita)
Uso esterno Forma: Pomate, unguenti, gel, oli
Indicazioni: Contusioni, dolori muscolari e articolari, traumi, distorsioni, infiammazioni locali
Controindicazioni Non applicare su ferite aperte o pelle lesa; evitare in gravidanza e su bambini piccoli; possibile allergia (famiglia Asteraceae)

Descrizione delle foglie 

 

Foglie verdi scure, ruvide, con peluria protettiva. Le basali sono spatolate, disposte a croce e resistono all’inverno. Emergono nel primo anno di vita. Sono spatolate, disposte opposte a croce, formando una rosetta basale tipica. Rimangono verdi anche sotto la neve, garantendo la sopravvivenza invernale e fungendo da riserva energetica
 Le cauline, più strette, sono sessili. Adattate agli ambienti montani, proteggono da vento, raggi UV e disidratazione. Si sviluppano nel secondo anno, lungo il fusto erettoSono sessili, cioè prive di picciolo, e si inseriscono direttamente sullo stelo.
Adattamento ambientale
Essendo una pianta alpina, l’Arnica montana ha sviluppato diverse strategie adattative: I peli sulle foglie e sul fusto riducono la perdita d’acqua e proteggono la pianta dalla disidratazione causata dal vento
La peluria contribuisce anche a difenderla dai raggi UV e a mantenere stabile la temperatura interna Le foglie basali svolgono un ruolo fondamentale nell’accumulo di energia utile alla fioritura e alla produzione di semi
Usi tradizionali delle foglie
Un tempo, i pastori alpini utilizzavano le foglie dell’Arnica per alleviare i dolori muscolari: le strofinavano direttamente sulle articolazioni doloranti dopo lunghe camminate in montagna o lavori nei pascoli.per alleviare i dolori muscolari.

Descrizione dei fiori

I petali sono irregolari e leggermente arruffati, dando al fiore un aspetto disordinato e naturale.
Il disco centrale è giallo-arancio e ricco di nettare, attirando api e insetti impollinatori.
Fioritura: da giugno ad agosto, con il massimo splendore nei mesi estivi.
Profumo: leggero e delicato, con note erbacee. I fiori vengono raccolti nel periodo della fioritura, da giugno ad agosto, preferibilmente: nelle ore più calde della giornata, quando la concentrazione di principi attivi è più elevata.
Quando i fiori sono completamente aperti, per garantire la massima efficacia terapeutica.
Dopo la raccolta, i fiori vengono solitamente essiccati all’ombra in un ambiente ventilato, per preservarne le proprietà medicinali.
Funzione e proprietà dei fiori
Attirano gli insetti impollinatori, favorendo la riproduzione della pianta.Contengono principi attivi con potenti proprietà antinfiammatorie e analgesiche

Proprietà terapeutiche

Analgesica: attenua dolori articolari e muscolari
★ Antinfiammatoria: riduce gonfiori e infiammazioni
★ Antitraumatica: favorisce la guarigione dopo traumi
Antibiotica naturale: previene infezioni cutanee
Stimolante della circolazione: migliora il flusso sanguigno locale

L’Arnica deve essere utilizzata solo per uso esterno.
L’uso interno è sconsigliato 
(e potenzialmente tossico), poiché può provocare effetti collaterali gravi: nausea, vomito, palpitazioni, vertigini, e nei casi più seri, danni al sistema nervoso.
Non applicare su ferite apertemucose pelle lesa.
Evitare l’uso in gravidanza e allattamento.
Possibili reazioni allergiche nei soggetti sensibili alla famiglia delle Asteraceae (es. camomilla, calendula).

🫖Preparazioni e utilizzi dell’Arnica montana

La tintura madre di Arnica è una soluzione concentrata Viene impiegata esclusivamente per uso esterno, grazie alle sue proprietà: Antinfiammatorie. Antidolorifiche ed è impiegata per uso esterno in diversi trattamenti:

Tintura madre: 20 g fiori secchi in 100 ml alcool 60°, macerare 20 giorni, diluire con 500 ml acqua. Per impacchi, massaggi o gargarismi (senza ingerire). Massaggi per dolori muscolari e articolari → Mescolare con un olio vettore (olio di mandorle dolci o jojoba) per un effetto antidolorifico e decontrattura
Gargarismi per infiammazioni gengivali e mal di gola → Diluire 10 gocce in un bicchiere d’acqua, fare sciacqui senza ingerire. Rimedi contro la caduta dei capelli → Frizionare delicatamente sul cuoio capelluto per stimolare la circolazion

Pomata: 100 ml oleolito + 30 g cera d’api + 5 gocce olio essenziale di lavanda. Sciogliere a bagnomaria, versare in contenitore sterilizzato. Rimedio per contusioni e dolori muscolari

L’oleolito di arnica è un rimedio naturale
molto utilizzato per alleviare:
Infiammazioni muscolari e articolari
d
olori reumatici.
Tensioni muscolari e traumi sportivi

Arnica montana curiosità

Chiamata nel Medioevo “erba delle cadute”

Usata per le distorsioni degli animali nei pascoli alpini I fiori secchi venivano anche fumati come tabacco (effetto tossico) Il nome “Arnica” potrebbe derivare da “ptarmiké”, greco per “starnutire” un tempo, i pastori strofinavano le foglie sulle articolazioni doloranti per alleviare i dolori muscolari.
In alcune regioni alpine, i fiori di arnica erano utilizzati come amuleto protettivo contro i fulmini. Per le loro proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, i fiori erano tradizionalmente applicati sulle contusioni dai pastori e dagli escursionisti di montagna. utiizzavano l’arnica per curare le distorsioni del bestiame.
I fiori essiccati venivano talvolta fumati come sostituto del tabacco, nonostante i possibili effetti tossici.
Il nome “Arnica” potrebbe derivare dal greco “ptarmiké”, che significa “starnutire”, a causa dell’effetto irritante che provoca se inalata.