🍂Carciofo

🍂Il carciofo è il risultato di una selezione agricola del cardo selvatico (Cynara cardunculus), una pianta spontanea tipica del bacino del Mediterraneo.

 🍂A differenza del suo antenato, il carciofo coltivato non cresce spontaneamente, ma viene prodotto in tutta Italia, soprattutto nel Sud e nelle aree costiere.

 🍂Predilige climi miti, terreni ben drenati e un’esposizione soleggiata.

 🍂Il cardo selvatico, invece, si trova facilmente:

 🍂lungo le strade di campagna

in terreni incolti e aridi

ai bordi di muretti a secco e su pendii assolati

 🍂Secondo alcune fonti, il carciofo sarebbe nato da incroci spontanei tra specie simili, già conosciute e utilizzate nell’antica Roma. 

🍂La selezione agricola moderna, che ha portato a varietà più tenere e commestibili, è attribuita a giardinieri italiani, anche se probabilmente si tratta del risultato di una lunga evoluzione naturale e culturale.

Carciofo Cynara scolymus Caratteristiche

 

 🍂Il carciofo (Cynara scolymus) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae, coltivata fin dall’antichità per i suoi capolini commestibili e per le sue note virtù depurative e medicinali.

 🍂Può raggiungere fino a 1,5 metri di altezza e si caratterizza per:

 🍂Fusti robusti

 🍂Foglie grandi, lobate e spinose

 🍂Capolini carnosi, ovvero la parte edibile della pianta, utilizzati sia in cucina che in fitoterapia

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🍂Scheda erboristica

Nome comune

Carciofo

Nome scientifico

Cynara cardunculus var. scolymus

Famiglia

Asteraceae

Parte utilizzata

Foglie (per uso terapeutico), capolino (cibo)

Periodo di raccolta

Foglie: primavera; Capolini: da marzo a maggio

Principi attivi

Cinarina, flavonoidi, sesquiterpeni, composti caffeilchinici

Proprietà principali

Digestivo, epatoprotettore, colagogo, diuretico

Uso interno

Forma: Decotto, estratto secco, tintura madre

Controindicazioni

Evitare in caso di allergia alle Asteraceae (come camomilla, calendula, tarassaco) in presenza di calcoli biliari: l’aumento del flusso biliare può causare coliche o ostruzioni

🍂Descrizione delle foglie

🍂Le foglie del carciofo sono lunghe, pennate, di colore grigio-verde, con margini dentati e spesso spinosi. Sono ricche di cinarina, il principale principio attivo della pianta, noto per le sue proprietà depurative.

🍂Vengono utilizzate in fitoterapia per la preparazione di rimedi:

🍂depurativi,

🍂amari-tonici, e digestivi.

🍂La parte interna delle foglie giovani è commestibile previa cottura.

🍂Nel primo anno di vita, la pianta sviluppa una rosetta di foglie basali, molto allungate e profondamente divise.

🍂Nel secondo anno, dal centro della rosetta emerge il fusto fiorale, sul quale compaiono: foglie sessili più piccole, e, alla sommità, i capolini che daranno origine ai fiori.

🍂Le foglie basali sono: più piccole, lobate o quasi intere,

🍂pennatofide (cioè profondamente incise), e sessili (cioè prive di picciolo).

🍂La pagina superiore delle foglie è verde e glabra (liscia), mentre quella inferiore è più chiara e ricoperta da peli lunghi e finissimi.

🍂Descrizione dei fiori

🍂I fiori del carciofo sono riuniti in un capolino di forma conica, del diametro di circa 5–10 cm, con un ricettacolo carnoso.

🍂 I fiori veri e propri sono tubulosi, di colore roseo-violaceo

🍂il calice è trasformato in un pappo setoloso, che favorisce la dispersione del seme tramite il vento (anemocoria)

🍂il capolino immaturo è avvolto da brattee involucrali di colore violetto, strettamente embricate. Durante la fioritura, le brattee si aprono, lasciando emergere i fiori interni.

🍂la parte edule del carciofo è rappresentata da:

🍂la base carnosa delle brattee

🍂il ricettacolo fiorale, comunemente noto come “cuore” del carciofo

🍂Proprietà terapeutiche

Il carciofo è una pianta nota per le sue proprietà benefiche sul fegato e sull’apparato digerente. In erboristeria viene utilizzato per: stimolare l’appetito, migliorare la digestione,sostenere le funzioni epatiche e biliari. Le foglie del carciofo contengono importanti principi attivi, tra cui:

🍂Sesquiterpeni

🍂Flavonoidi

🍂Acido idrossicinnamico  

Colagoga (favorisce il flusso della bile)

🍂Coleretica (stimola la produzione di bile)

🍂Altri Effetti iBenefici

🍂 Ipocolesterolemizzante

Alcuni studi sperimentali suggeriscono che il carciofo possa aiutare a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, agendo sul metabolismo epatico e favorendo l’eliminazione del colesterolo attraverso la bile.

🍂 Diuretico

Le sostanze presenti nelle foglie conferiscono al carciofo una moderata azione diuretica, utile per favorire la depurazione dell’organismo.

🍂Epatoprotettiva (protegge le cellule del fegato)

Queste sostanze svolgono un’azione:

 🍂Colagoga (favorisce il flusso della bile)

 🍂Coleretica (stimola la produzione di bile)

 🍂Epatoprotettiva (protegge il

Grazie ai composti amari

 🍂favorisce la secrezione gastrica

 🍂stimola l’appetito

 🍂è utile in caso di inappetenza o digestione lenta

🍂Carciofo ( Cynara scolymus )–curiosità

 🍂 Il nome Cynara deriva dal greco “kinaros”, che significa “spina”, in riferimento alla natura pungente della pianta.

🍂 I Romani consideravano il carciofo un cibo afrodisiaco, riservato alle classi più agiate.
Un detto antico recitava: “Chi mangia carciofi ha un fegato forte e un’anima limpida.”

 🍂 Oggi, l’estratto di carciofo è utilizzato anche in cosmetica, per le sue proprietà purificanti e anti-age.


Un Viaggio nella Storia

🍂 Il carciofo ha origini mediorientali ed era già conosciuto al tempo degli antichi Egizi, sia per scopi terapeutici che alimentari.

🍂 Raffigurazioni stilizzate di foglie di carciofo si trovano in capitelli e bassorilievi di templi egizi e orientali.

🍂 Intorno all’anno 1000, furono gli Arabi a riscoprirlo in Sicilia, dove svilupparono una nuova varietà che successivamente portarono in Spagna.

🍂 Il nome moderno deriva proprio dall’arabo “karshuf”.

🍂Nel 1466, Filippo Strozzi portò il carciofo da Napoli a Firenze, dove la pianta divenne molto apprezzata.

🍂 La regina Caterina de’ Medici, grande estimatrice dei “cuori di carciofo”, lo introdusse in Francia quando sposò Enrico II di Valois.

 

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