🌱 Descrizione della pianta
Il rabarbaro è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Polygonaceae. Ha un portamento robusto, con grandi foglie basali che formano un cespo imponente. Il fusto fiorale può raggiungere anche i 2 metri di altezza.
🍃 Foglie
Le foglie sono molto grandi, cuoriformi o palmato-lobate, con margine irregolare. Sono di colore verde intenso, con piccioli carnosi e rossastri. Attenzione: le foglie contengono acido ossalico e non sono commestibili.
🌼 Fiori
I fiori sono piccoli, di colore bianco-verde o rosato, riuniti in grandi pannocchie apicali. Fioriscono tra maggio e luglio.
🌰 Radici
La parte più preziosa in fitoterapia è il rizoma: grosso, carnoso, di colore giallo-bruno all’esterno e arancio all’interno. Dopo l’essiccazione assume un odore aromatico e un sapore amaro.

💊 Proprietà terapeutiche
Amaro-tonico: stimola l’appetito e la digestione.
Coleretico e colagogo: favorisce la secrezione biliare e aiuta la funzionalità del fegato.
Lassativo: a dosi medio-alte stimola il transito intestinale.
Astringente: a dosi molto basse ha l’effetto opposto, aiutando nei casi di diarrea lieve.
Depurativo: favorisce l’eliminazione di tossine attraverso fegato e intestino.
🌸 Curiosità
In Cina il rabarbaro era già noto 2000 anni fa come rimedio depurativo e digestivo.
Nel Medioevo veniva importato come spezia preziosa ed era considerato quasi più prezioso dello zafferano.
Esistono diverse specie di rabarbaro: alcune (come Rheum officinale e Rheum palmatum) hanno impiego medicinale, mentre il Rheum rhabarbarum è coltivato come ortaggio (per dolci e marmellate, usando i piccioli).