



Rosa canina - caratteristiche
È la specie di rosa spontanea più comune in Italia, molto frequente nelle siepi e ai margini dei boschi. Talvolta viene chiamata rosa di macchia o rosa selvatica.
La rosa selvatica è un arbusto latifoglie e caducifoglie, spinoso, alto 100-300 cm, con fusti legnosi, privi di peli (glabri), spesso arcuati e pendenti, e radici profonde.
Le spine rosse sono robuste, arcuate, a base allungata e compressa lateralmente.
La specie è diffusa in una vasta area nelle zone temperate del Vecchio Mondo che include[1]: L’Europa, dal Mediterraneo alla Scandinavia;
l’Africa del Nord e le isole Canarie e Madera; l’Asia occidentale (Afghanistan, Iran, Iraq, Israele, Libano, Siria), la regione del Caucaso e l’Asia centrale (Tagikistan).
Il suo habitat sono le boscaglie di faggio, abete, pino e querce a foglie caduche, gli arbusteti e le siepi, fino ad una quota di 1900 m. Preferisce suoli abbastanza profondi, limosi e moderatamente aridi.
Le bacche già dall’antichità venivano essiccate al sole solo dopo averle private dei semi interni e della peluria, operazione che si può fare facilmente con uno scavino da cucina. Va riposta la massima attenzione in questa operazione perché la parte interna da rimuovere è proverbialmente pruriginosa.
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Nome comune | Rosa canina, Rosa selvatica |
Nome scientifico | Rosa canina |
Famiglia | Rosaceae |
Parte utilizzata | Cinorrodi (falsi frutti), petali, foglie |
Periodo di raccolta | Cinorrodi: da settembre a novembre, quando ben maturi |
Principi attivi | Vitamina C (in alta concentrazione), carotenoidi, flavonoidi, tannini, pectine, acidi organici |
Proprietà principali | Immunostimolante, antinfiammatoria, antiossidante, vitaminizzante, astringente, leggermente diuretica |
Uso interno | Forma: Infuso, decotto, sciroppo, polvere |
Uso esterno | Forma: Impacchi, tonici, cosmetici naturali |
Controindicazioni | Pianta generalmente ben tollerata; evitare dosi eccessive in caso di predisposizione a calcoli renali per l’alto contenuto di vitamina C |
Rosa canina descrizione delle foglie
Le foglie della rosa canina sono caduche e composte, generalmente formate da 5-7 foglioline di forma ovale o ellittica. Il margine è dentato, con denti più o meno pronunciati. La superficie superiore delle foglioline è di un verde intenso e leggermente lucida, mentre quella inferiore è più chiara e può presentare una leggera peluria, soprattutto nelle foglie più giovani. Le foglie della rosa canina non solo hanno una struttura complessa, ma raccontano anche una storia di adattamento e resistenza. Ogni fogliolina, con la sua forma ovale o ellittica, rappresenta un piccolo capolavoro della natura, perfettamente progettato per catturare la luce del sole e resistere alle intemperie. Il margine dentato, quasi come una delicata dentellatura, conferisce alle foglie un aspetto distintivo e una funzione protettiva contro gli erbivori.


Durante la primavera, le giovani foglie emergono con un verde brillante, quasi traslucido, segno di una nuova vita che inizia. Con il passare delle stagioni, il loro colore si intensifica, assumendo sfumature più profonde, quasi come se ogni foglia portasse con sé i segreti del tempo. Anche le stipole, quelle piccole appendici lanceolate alla base del picciolo, svolgono un ruolo fondamentale, proteggendo i nuovi germogli e contribuendo alla salute generale della pianta. In autunno, le foglie cadono, lasciando spazio ai frutti che maturano, ma non senza lasciare un ricordo: una transizione che simboleggia la ciclicità della vita e il continuo rinnovarsi della natura. La rosa canina, con le sue foglie così caratteristiche, ci ricorda l’importanza della resilienza e della bellezza in ogni fase della vita.
Rosa canina - descrizione dei fiori

Il falso frutto della rosa canina, detto anche grattaculo, ha un colore rosso e una consistenza carnosa; è edule ma aspro e non appetibile fresco. Deriva dalla modificazione del ricettacolo fiorale e contiene al suo interno degli acheni. Gli acheni sono i frutti veri e propri della rosa canina, sono risultato della modificazione dei carpelli ed ognuno di essi contiene un seme. I semi e le bacche di rosa canina vengono utilizzati in cucina e in erboristeria per preparare estratti liquidi, tisane, oli e altre preparazioni. Tra gli usi della rosa canina, infatti, troviamo: Preparazione di tisane, infusi e decotti. Il periodo di fioritura della rosa canina è tra i mesii di maggio e giugno
I fiori hanno un colore rosa oppure bianco, molto raramente rosso, possono avere una larghezza di circa cinque centimetri, crescono solitari oppure in gruppi di due o tre. Il calice, cioè il più esterno degli involucri fiorali è composto da cinque sepali con bordi frastagliati con frange più o meno lunghe, la corolla è formata da cinque petali. Gli stami sono parecchi e presentano colore giallo. la maturazione delle bacche si ha in ottobre-novembre.

Rosa canina “Proprietà terapeutiche”
la Rosa canina infatti era considerata uno specifico rimedio contro i morsi dei cani affetti da rabbia. Secondo la teoria della Signatura, infatti, le spine della pianta ricordavano i denti affilati di un cane.
Le principali proprietà benefiche della Rosa Canina (bacche)
Vitaminizzante , Antiossidante, aiuta a contrastare i radicali liberi, Energetica ed antiastenica, favorisce le naturali difese del corpo .
Viene normalmente impiegata nella medicina popolare: per aumentare le difese immunitarie, come diuretico: stimolando l’eliminazione delle tossine tramite l’urina, è utile per contrastare infiammazioni a carico di vescica o reni, come le coliche renali.
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🫖Preparazioni e utilizzi della Rosa canina
La rosa canina contiene molta vitamina C; questo tipo di rosa presenta anche molte proprietà terapeutiche; ad esempio della struttura del collagene dei tendini.
🌸Decotto; Mettere una manciata di frutti freschi di rosa canina in 1/2 l d’acqua e far bollire per 10 minuti. Dolcificare con miele per esaltare ancora di più il gusto. 1 tazza 3 volte al dì.
,Ed è noto il suo potere contro le infezioni e la sua capacità di curare raffreddori. Fiori e foglie vengono impiegati soprattutto per produrre e preparare tisane ed infusi. Può essere molto utile anche contro dissenteria, come vaso protettore,



La tisana o infuse di bacche
Scaldare l’acqua senza portarla all’ebollizione. Appena prima che spicchi il bollore, allontanare dal calore. Versare l’acqua sulle bacche di rosa canina. lasciare in infusione per 15 min. Filtrare la tisana. E dolcificare con il miele .
Le bacche di rosa canina sono da considerarsi dei veri e propri integratori naturali, che accrescono le difese immunitarie e aiutano a combattere tutti i tipi di infezione.
Sono da considerarsi dei veri e propri integratori naturali, che accrescono le difese immunitarie e aiutano a combattere tutti i tipi di infezione.
Hanno un’azione immunostimolante nel prevenire influenze e raffreddori, in particolare nell’infanzia; è un tonico naturale, perché favorisce l’utilizzo, da parte delle cellule, dell’energia disponibile nell’organismo; neutralizza l’azione distruttiva di radicali liberi e sostanze tossiche, come i derivati del fumo; migliora la compattezza
Se le bacche essiccate sono intere, sminuzziamole prima di preparare la tisana. In un pentolino riscaldiamo 250 millilitri d’acqua e portiamola ad ebollizione. Aspettiamo che la temperatura dell’acqua scenda leggermente e versiamola in una tazza insieme a 2 cucchiaini di bacche di rosa essiccate e sminuzzate.

L’oleolito di Rosa canina è un ottimo trattamento elasticizzante e anti-età per il viso, è un ottimo detergente per una pulizia accurata del viso ed è un ottimo struccante. Inoltre, è un prezioso olio per il corpo da utilizzare con un leggero massaggio dopo la doccia o un bagno caldo e utile per il trattamento della pelle matura e per prevenire secchezza, screpolature e smagliature.
Ingredienti: 70 g di bacche di Rosa Canina essiccate, circa 100 ml di olio di Mandorle dolci bio.
Preparazione: versare le bacche di Rosa canina in un vasetto di vetro scuro richiudibile e aggiungere l’olio fino a coprirle completamente. Chiudere ermeticamente il vasetto e lasciar macerare per 20 giorni in un luogo chiuso al riparo dalla luce e da fonti di calore. Filtrare e conservare in un flacone in vetro scuro.
Pomata di rosa canina
40 gr olio di jojoba
10 gr olio di rosa canina
10 gr cera d’api
40 gr acqua di rose
5 gocce vitamina E
mettere dentro un pentolino o un contenitore la cera d’api, l’olio di jojoba e l’olio di rosa canina fate cuocere a bagno maria fino allo scioglimento della cera, unite l’acqua di rose e la vitamina E.
Quando la crema è tiepida ed ha raggiunto una bella consistenza cremosa, mescolate ed invasettate la crema. I vasetti devono essere puliti e disinfettati con alcool.
🌸La tisana o infuso di Rosa canina si prepara versando sui frutti e le gemme acqua alla temperatura di ebollizione, lasciandola in infusione per circa 7-10 minuti. In seguito filtrare e bere tiepida. Si consiglia di utilizzare circa 1 cucchiaio di erba per ogni tazza.
🌸 Il suo infuso è molto apprezzato per la sua ricchezza di polifenoli e antiossidanti che combattono gli effetti dannosi dei radicali liberi.
La rosa canina viene normalmente impiegata nella medicina popolare: per aumentare le difese immunitarie, come diuretico: stimolando l’eliminazione delle tossine tramite l’urina, è utile per contrastare infiammazioni a carico di vescica o reni, come le coliche renali.



La rosa canina se assunta in maniera errata può provocare evidentemente degli episodi di vomito, diarrea o nausea. In tal caso, se decideste di consumare troppa marmellata o tisana alla rosa – le cui proprietà sono comunque positive – potreste notare per l’appunto dei fastidiosi problemi a livello gastrointestinale.



Marmellata che guarisce alla rosa canina
Si utilizzano 500 grammi di bacche, tagliate a pezzi e mondate dei semi e soprattutto dei fastidiosi peletti.
In una pentola di misura adeguata si portano ad ebollizione 350 ml. di acqua., aggiungere 300 grammi di zucchero di canna.
Si aggiungono le bacche quando ll composto è liquido.
Si fa bollire per 30 minuti, mescolando di tanto in tanto.
La crema ottenuta passando al setaccio il composto si può invasare.
Questa marmellata si consuma soprattutto nelle irritazioni bronchiali e come preventivo della tosse.
Puoi prendere più cucchiaini al giorno.
Marmellata di bacche
Lavate le bacche di rosa canina 1 ed eliminate i piccioli neri. Tagliate le bacche a metà con un coltellino affilato 2 ed eliminate i semi e la peluria interna. Sciacquate di nuovo le bacche sotto acqua corrente all’interno di un colino. Una volta scolate le bacche pesatele di nuovo, così da aggiungere la giusta proporzione di zucchero, che dovrà essere la metà del peso finale delle bacche. 3 Mettete le bacche in una pentola con l’acqua e cuocetele fino a quando non saranno morbide: occorreranno circa 40-50 minuti
Aggiungete l’acqua man mano, nel caso dovesse asciugarsi troppo durante la cottura. 4 Frullate il composto e passate la purea in un colino a maglie strette. Mettete la purea nella pentola, aggiungete lo zucchero e cuocete fino a quando il composto non si sarà addensato: la marmellata sarà pronta quando, ponendone una goccia su un piattino inclinato, non colerà. Versate la marmellata bollente nei vasetti di vetro sterilizzati, chiudete ermeticamente e capovolgete i vasetti 5. Teneteli in questa posizione fino a quando si saranno completamente raffreddati. La vostra marmellata di rosa canina è pronta per essere gustata o conservata in dispensa.
Potete conservare la marmellata di rosa canina per 2-3 mesi, solo se il sottovuoto è avvenuto correttamente e se conserverete i barattoli in luogo fresco, asciutto e al riparo da fonti di luce e calore. Una volta aperto il barattolo, potete conservarlo in frigo per 4 giorni al massimo, sempre ben chiuso.
Rosa canina “Curiosità”
Gli antichi romani pensavano che le spine ricurve della pianta assomigliassero molto alle zanne dei cani. Dunque decisero che per guarire dai morsi del cane, bisognasse farsi graffiare dalle spine della rosa selvatica
Un’altra leggenda racconta che il Lucifero, una volta cacciato dal Paradiso, cercò di farvi ritorno realizzando una scala con le spine della pianta. Il suo peso, però, curvò le spine verso il basso. Da qui ecco perché le spine della rosa selvatica hanno quel particolare aspetto ricurvo
Il dio Bacco, sempre alla ricerca di nuove avventure amorose, un giorno si incapricciò con una ninfa. Quest’ultima non ne voleva sapere e scappò dal dio. Ma la ninfa ad un certo punto inciampò su un cespuglio spinoso, cadde a terra ed ecco che il dio riuscì a raggiungerla. Da quel momento il dio trasformò il cespuglio in una rosa che avesse i fiori del colore delle guance della ninfa
Secondo credenze popolari mettere un rametto di rosa selvatica (o anche di biancospino) sul coperchio della bara di un vampiro impedisce alla creature di risorgere. In altre varianti viene spiegato che quando si uccide un vampiro, per evitare che risorga, bisognerebbe tagliargli la testa, riempirne la bocca con la rosa canina e seppellirla a testa in giù
Il nome “canina” deriva da un’antica credenza secondo cui le radici della pianta potevano curare la rabbia provocata dal morso dei cani. Da qui il nome rosa canina.
Regina della vitamina C
I cinorrodi (i frutti della rosa canina) contengono fino a 40 volte più vitamina C delle arance. Per questo erano usati durante la Seconda Guerra Mondiale per prevenire lo scorbuto nei bambini inglesi, quando gli agrumi scarseggiavano.
Una pianta amica degli uccelli
I suoi frutti sono una preziosa fonte di nutrimento per molti uccelli selvatici durante l’inverno. I pettirossi e i merli ne vanno ghiotti!
Nel Medioevo si pensava che i cinorrodi potessero scacciare gli spiriti maligni. Si appendevano ghirlande di rosa canina alle porte per proteggere la casa.