Valeriana (Valeriana officinalis)

✧ Foglie

Le foglie della Valeriana sono composte e imparipennate, disposte in modo opposto lungo il fusto. Ogni foglia è formata da più segmenti lanceolati e dentati (in genere da 7 a 11), con una tonalità di verde brillante. Quelle basali sono più grandi e formano una rosetta alla base della pianta, mentre salendo lungo il fusto diventano progressivamente più piccole e sottili.

La Valeriana è una pianta che si fa notare per la sua eleganza discreta e la sua presenza rassicurante. Cresce spontanea nei luoghi umidi, lungo i fossati e ai margini dei boschi, con il suo portamento eretto e slanciato che può raggiungere anche un metro e mezzo d’altezza. Nonostante la sua apparente delicatezza, possiede radici robuste e rizomatose che affondano profondamente nel terreno: proprio lì si custodisce il cuore delle sue proprietà calmanti, da secoli apprezzate come rimedio naturale contro insonnia e agitazione.

✧ Fiori

I fiori della Valeriana sono piccoli ma numerosissimi, riuniti in ombrelle corimbose che, viste da lontano, sembrano morbidi cuscinetti bianco-rosati. Sbocciano tra maggio e luglio e diffondono un profumo dolce, ma pungente e particolare, che li rende facilmente riconoscibili. Ogni fiore è formato da una corolla tubolare a cinque petali, che dona leggerezza e armonia all’infiorescenza.

Habitat e distribuzione

Spontanea in Europa e Asia, predilige terreni umidi, argillosi e margini di fossati. Coltivata per uso officinale e come pianta ornamentale.


Periodo di raccolta

  • Radici e rizomi: in autunno, dopo la fioritura.

  • Foglie e fiori: estate, poco usati rispetto alle radici.

🌱 Proprietà terapeutiche

  • Sedativa e ansiolitica naturale 🌙 – calma ansia, nervosismo, agitazione.

  • Ipnoinducente delicata 💤 – favorisce il sonno senza provocare risvegli confusi.

  • Spasmolitica 🤍 – rilassa la muscolatura liscia (utile per coliche e dolori mestruali).

  • Analgica lieve 🌿 – attenua cefalee da tensione e dolori nervosi.

  • Cardiotonica blanda ❤️ – riduce palpitazioni da stress e tachicardia nervosa.

🌱 Specie simili a Valeriana officinalis

🔸 Valeriana dioica (valeriana selvatica, minore)

  • Pianta più piccola (20–40 cm).

  • Fiori rosa-lilla più intensi, dioici (separati maschili e femminili).

  • Differenza: meno utilizzata in fitoterapia

Valeriana jatamansi (nardo indiano, spikenard)

  • Specie asiatica, simile nella radice aromatica.

  • Differenza: aroma molto più intenso e resinoso; usata in Ayurveda e profumeria.

Centranthus ruber (valeriana rossa, spurium)

  • Fiori rossi, rosa o bianchi, coltivata come ornamentale.

  • Differenza: appartiene alla stessa famiglia (Caprifoliaceae/Valerianaceae), ma non ha le stesse proprietà sedative.

Centranthus macrosiphon e altre specie ornamentali

  • Fiori simili, rosa o bianchi.

  • Differenza: esclusivamente ornamentali.

Filipendula ulmaria (olmaria, regina dei prati)

  • Infiorescenze bianche, simili da lontano.

  • Differenza: appartiene alle Rosaceae, ha profumo di mandorla (salicilati), non sedativa

🌼 Somiglianze generali

  • Tutte hanno infiorescenze bianche-rosate a corimbo.

  • Crescono in prati umidi, boschi e radure.

  • Alcune hanno usi medicinali, ma solo Valeriana officinalis è sedativa, ipnoinducente e calmante.


📌 Come riconoscere la vera Valeriana officinalis

  • Pianta erbacea perenne, alta 80–150 cm.

  • Fusto eretto, cavo, scanalato.

  • Foglie pennate, con 7–10 paia di segmenti lanceolati.

  • Infiorescenze a corimbo di piccoli fiori bianco-rosati, molto profumati.

  • Radice corta, bruna, con odore intenso e caratteristico.

  • Usi: ansiolitico, sedativo, ipnoinducente, antispasmodico.

✧ Curiosità sulla Valeriana

🐱 Erba dei gatti – il suo odore attira irresistibilmente i felini, in modo simile all’erba gatta (Nepeta cataria).

💤 Sedativo della guerra – durante la Prima Guerra Mondiale fu usata per calmare gli stati di ansia e panico causati dai bombardamenti.

🌸 Il nome – deriva dal latino valere (“stare bene, essere forte”), a sottolineare la sua antica fama di pianta salutare.

🏺 Usi tradizionali – Ippocrate e Galeno già la prescrivevano per disturbi del sonno e nervosismo. Nel Medioevo era ritenuta anche pianta protettiva contro influssi maligni.

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